Il foto-diario per raccontare la percezione soggettiva dello sprawl urbano.
1 / Introduzione
Il mio lavoro consiste nello sviluppo di un ragionamento attorno alla percezione del fenomeno dello sprawl urbano, conosciuto anche con l'appellativo di "città diffusa".
L'obiettivo particolare è quello di approfondire la percezione che uno studente e un lavoratore hanno di questo fenomeno, attraverso la raccolta di immagini fatta rispettivamente da Marco (mio fratello, di 19 anni) e Carlo ( lavoratore di 26 anni). Marco frequenta il quinto anno di una scuola superiore in periferia di Vicenza, mentre Carlo lavora in ambito artistico per una società chiamata Panta Rhei e gestisce un bar all'interno del Teatro Comunale di Vicenza. Entrambi vivono a Caldogno, un paese vicino alla città che negli ultimi anni ha visto crescere notevolmente di numero e dimensione le zone residenziali e commerciali.
Ho chiesto a Marco e Carlo di scattare delle fotografie degli scorci che più gli interessano nel tragitto che percorrono quotidianamente per recarsi a scuola o al lavoro, cercando di catturare quegli elementi che catturano più di altri la loro sensibilità riguardo il tema dello sprawl urbano, quei "fatti" che secondo loro testimoniano visivamente il fenomeno.
2 / Tecnica utilizzata
La prima tecnica utilizzata è quella del foto-diario, ovvero la produzione soggettiva di immagini che riassume un tragitto, un viaggio o il cambiamento di un soggetto fotografato nel tempo. Poi ho fatto loro una brevissima intervista in cui gli ho chiesto di commentare le proprie foto, separatamente. "Sfogliando" le foto gli ho chiesto di lasciare un commento veloce a riguardo, che io ho trascritto e poi inserito nella didascalia che compare sulle foto.
3 / Marco. Il suo foto-diario
Il foto-diario di Marco è stato prodotto attorno alle 16:00, mentre si stava recando a scuola per sostenere un colloquio con un professore per discutere della sua tesi per la maturità.
Qui sotto sono visibili la Mappa con il tracciato percorso. Le etichette indicano i luoghi dove sono state scattate le fotografie. Nello slideshow sottostante la mappa invece, sono visibili le foto scattate e i commenti lasciati.
4 / Carlo. Il foto-diario
La partenza per il luogo di lavoro avviene attorno alle 9:00. Si parte dalla campagna di Capovilla (una frazione di Caldogno) per arrivare quasi al cuore della città. Come per Marco, potete vedere la mappa e le foto scattate.
5 / Conclusioni.
Il lavoro svolto è rimasto più una definizione di ipotesi da sviluppare che una ricerca compiuta. Ciò che mi ha colpito sono alcuni commenti dei due soggetti, fatti sulle loro foto, e ciò che questi fanno trasparire delle dinamiche urbanistiche ma anche sociologiche che accompagnano il diffondersi confuso delle zone abitate. In primis, la questione del traffico. C'è la percezione quotidiana che l'espansione delle zone residenziali non è accompagnata da interventi adeguati per snellire il traffico. Mi ha colpito il commento fatto da Carlo sul cartellone pubblicitario; un supermercato a Caldogno è segnalato a Motta. Quello che dalle foto non risulta è che nella strada tra quel cartello e il supermercato segnalato, di supermercati ce ne sono altri due. Una terza considerazione va fatta sul commento di Marco riguardo il condominio a Vicenza che si trova di fronte a Villa Trissino (una villa palladiana), che testimonia la percezione del disordine non solo nella collocazione delle aree in costruzione ma anche della scarsa attenzione alla qualità estetica delle opere, che non tengono conto del contesto in cui sono collocate.