INTERVISTA N.1
PROTAGONISTA DELL'INTERVISTA : SIGNORA DI 60 ANNI DI ETA'
Dopo un breve preambolo chiedo alla signora: “Che cosa è per lei la sicurezza?”
“Questa è una domanda da psicoanalisi. Mi ricorda le sedute. Per me è più importante la sicurezza
che ho dentro rispetto a quella che ho fuori. Se intende la sicurezza dell’ambiente allora è un’altra cosa. Se dovessi dare una definizione, per me è uno stato d’animo in cui si è pienamente in se stessi ed anche estremamente consci delle proprie debolezze, ma anche della relazione con il reale. Per me la cosa più importante è sentirmi sicura di come mi relaziono, poi mi interessa poco se attorno a casa ci sono persone che rubano, che spacciano, che briga. Io ci lavoro ogni giorno con questa mia sicurezza ed è molto correlata a quello che io so di me”.
Quindi la sicurezza è uno stato interiore per lei.
Decisamente. Non sempre ce l’ho questa sicurezza nella relazione con gli altri ed a volte sono presa da stati d’animo di insicurezza.
Stati di insicurezza…in che senso?
Avevo un’insicurezza particolare negli attraversamenti con l’acqua perché una volta ho avuto un
incidente, lì ero molto insicura. Vincere questa mia insicurezza con l’acqua è stata la più grande vittoria di questi ultimi anni. Invece, per dire, ho abitato in una città come New Yorck e mi hanno anche derubata per strada e questa cosa non mi ha più di tanto toccata, anzi a 23 anni mi sono svegliata con un ladro in casa, qui a Padova. Ero nel dormiveglia e mi ha puntato la pila in faccia
ed io ho detto: Mamma cosa vuoi? e questo è scappato via. Ed anche questa è stata una insicurezza molto relativa rispetto a quell’atra dell’acqua.
Un’esperienza traumatica
Sì, ma non mi sento aggredita dagli altri, in quel caso dall’acqua, ma è qualcosa di più profondo legato alla morte. Voglio dire che anche un ladro che è in casa, ti dà questo senso di insicurezza, però questo non mi ha impedito di dormire da sola.
Mi sembra di capire che quello che la fa sentire insicura viene da dentro di lei più che da fuori.
A questo punto le mostro una foto della stazione di Padova. Lei la guarda e poco dopo dice:
“Quello che mi suscita è una certa rabbia verso gli amministratori pubblici”
Rispetto al passato è cambiato qualcosa?
Beh, sì io abitavo proprio dietro la stazione, non si può negare che le città sono cambiate in peggio.
Non si può negare questa realtà che c’è soprattutto intorno alla stazione, che è una realtà di sofferenza per cui, a me, passare vicino alla stazione di sera a me strappa il cuore. Di solito non esco mai di sera per i miei bioritmi e non ho una vita notturna. Mi è capitato 20 giorni fa di essere vicino alla stazione di sera, erano le 10.00 e ho visto giovani ubriachi e mi dà il senso di questa emarginazione profonda e mi dà molta tristezza. Una volta non c’era. Trent’anni fa non c’erano, c’erano 2-3 barboni, che si conoscevano. C’era la famosa Maria dei fagotti Era truccata e piena di fagotti, questa era la realtà della stazione.
Le è mai capitato di temere di essere aggredita?
Se si tratta di andare a prendere il treno, io non ho nessun problema, neanche a mezzanotte. Una volta ero all’estero e un gruppo di persone di colore ci aveva circondati. Non capivano cosa facessimo lì noi che eravamo bianchi. In quell’occasione ho avuto paura. Oggi mi sento molto spettatrice, innocua e non così appetibile come preda. Forse perché sono calma e non ho più 20 anni. Ho molto più paura delle mie paure interiori.
Le ho poi mostrato l’immagine di un binario della stazione illuminato.
Questa foto mi fa più paura delle altre perché mi ricorda la morte di tre miei amici. Questo non ha niente a che fare con la sicurezza….
PROTAGONISTA DELL'INTERVISTA : SIGNORA DI 60 ANNI DI ETA'
Dopo un breve preambolo chiedo alla signora: “Che cosa è per lei la sicurezza?”
“Questa è una domanda da psicoanalisi. Mi ricorda le sedute. Per me è più importante la sicurezza
che ho dentro rispetto a quella che ho fuori. Se intende la sicurezza dell’ambiente allora è un’altra cosa. Se dovessi dare una definizione, per me è uno stato d’animo in cui si è pienamente in se stessi ed anche estremamente consci delle proprie debolezze, ma anche della relazione con il reale. Per me la cosa più importante è sentirmi sicura di come mi relaziono, poi mi interessa poco se attorno a casa ci sono persone che rubano, che spacciano, che briga. Io ci lavoro ogni giorno con questa mia sicurezza ed è molto correlata a quello che io so di me”.
Quindi la sicurezza è uno stato interiore per lei.
Decisamente. Non sempre ce l’ho questa sicurezza nella relazione con gli altri ed a volte sono presa da stati d’animo di insicurezza.
Stati di insicurezza…in che senso?
Avevo un’insicurezza particolare negli attraversamenti con l’acqua perché una volta ho avuto un
incidente, lì ero molto insicura. Vincere questa mia insicurezza con l’acqua è stata la più grande vittoria di questi ultimi anni. Invece, per dire, ho abitato in una città come New Yorck e mi hanno anche derubata per strada e questa cosa non mi ha più di tanto toccata, anzi a 23 anni mi sono svegliata con un ladro in casa, qui a Padova. Ero nel dormiveglia e mi ha puntato la pila in faccia
ed io ho detto: Mamma cosa vuoi? e questo è scappato via. Ed anche questa è stata una insicurezza molto relativa rispetto a quell’atra dell’acqua.
Un’esperienza traumatica
Sì, ma non mi sento aggredita dagli altri, in quel caso dall’acqua, ma è qualcosa di più profondo legato alla morte. Voglio dire che anche un ladro che è in casa, ti dà questo senso di insicurezza, però questo non mi ha impedito di dormire da sola.
Mi sembra di capire che quello che la fa sentire insicura viene da dentro di lei più che da fuori.
A questo punto le mostro una foto della stazione di Padova. Lei la guarda e poco dopo dice:
“Quello che mi suscita è una certa rabbia verso gli amministratori pubblici”
Rispetto al passato è cambiato qualcosa?
Beh, sì io abitavo proprio dietro la stazione, non si può negare che le città sono cambiate in peggio.
Non si può negare questa realtà che c’è soprattutto intorno alla stazione, che è una realtà di sofferenza per cui, a me, passare vicino alla stazione di sera a me strappa il cuore. Di solito non esco mai di sera per i miei bioritmi e non ho una vita notturna. Mi è capitato 20 giorni fa di essere vicino alla stazione di sera, erano le 10.00 e ho visto giovani ubriachi e mi dà il senso di questa emarginazione profonda e mi dà molta tristezza. Una volta non c’era. Trent’anni fa non c’erano, c’erano 2-3 barboni, che si conoscevano. C’era la famosa Maria dei fagotti Era truccata e piena di fagotti, questa era la realtà della stazione.
Le è mai capitato di temere di essere aggredita?
Se si tratta di andare a prendere il treno, io non ho nessun problema, neanche a mezzanotte. Una volta ero all’estero e un gruppo di persone di colore ci aveva circondati. Non capivano cosa facessimo lì noi che eravamo bianchi. In quell’occasione ho avuto paura. Oggi mi sento molto spettatrice, innocua e non così appetibile come preda. Forse perché sono calma e non ho più 20 anni. Ho molto più paura delle mie paure interiori.
Le ho poi mostrato l’immagine di un binario della stazione illuminato.
Questa foto mi fa più paura delle altre perché mi ricorda la morte di tre miei amici. Questo non ha niente a che fare con la sicurezza….
intervista n.2
Protagonista di quest’intervista è una ragazza di 23 anni studentessa universitaria di origine palermitana.
Le mostro una foto della stazione di Padova .
“Adesso tutte queste biciclette e le macchine non ci sono più. Adesso c’è la polizia. Questo è un ambiente un po’ più vissuto. Adesso non lo è più. Comunque è cambiato. Non c’era questa struttura, questa parte chiusa. Adesso le biciclette le hanno tolte. La stazione di Padova è la centro delle polemiche per il fatto che spacciavano e per il fatto che non fosse una zona sicura. E’ il frutto di una
Serie di politiche che sono state adottate: queste politiche un po’ più pressanti sulla zona”.
Le mostro un’altra foto dell’ interno della stazione.
“Sembra un passaggio molto trafficato niente di che”.
Osservando la foto di un binario: “Questa mi fa pensare che c’è poca gente, perché di solito c’è molta più gente, i classici pendolari. Piuttosto tranquillo”.
Come consideri questo luogo?
“Come una stazione, ne ho viste di più belle rispetto a Padova. Un normale posto di passaggio, non è molto accogliente, ci sono pochi posti a sedere”.
Le mostro la foto raffigurante un gruppo di poliziotti nei pressi della stazione.
“Mette un po’ di angoscia forse qui è successo qualcosa: un gruppo di poliziotti e un solo uomo di colore. Tutta questa polizia. Qualcuno ha sparato”.
Che cosa ti fa sentire in angoscia?
“A me mette più angoscia vedere la camionetta della polizia, che vedere il via vai. Come vedere il militare che sta lì fermo, perché vedo che non è un luogo vissuto, è uno spazio minato. Magari all’origine c’è la paura che possa succedere qualcosa. Mettere il poliziotto lì, quando io dico ripopoliamo, riappropriamoci di questo spazio. A me piacerebbe di più vedere gente che va lì. Vedere la gente, a me, incute meno paura che vedere un poliziotto o più poliziotti. Vedere solo poliziotti sembra una città sotto il controllo... Una città è una comunità. Io penso che il cittadino
vede il poliziotto, vede la presenza dello stato e questo gli dà sicurezza magari pensa che qualcosa
non possa succedere”.
Le mostro due foto della stazione una di giorno e l’altra di notte.
Ho preso il treno sia di notte che alle 5 di mattina .E’ spopolato chiaramente, però la paura viene perché sono una donna . Però, a me, non è mai successo niente, sono un attimo più tesa, però non ho mai senso di angoscia o di paura. Magari è la persona ubriaca che fa paura, come mi è successo a Pisa. A Padova non ho mai provato paura. Se vedo qualcuno che attacca bottone lo lascio lì, se vedo un gruppo di brutti ceffi, che sta lì, mi sento più vulnerabile.
Cosa la farebbe sentire meno vulnerabile?
“E’ chiaro che se c’è il poliziotto che sta lì, è chiaro che nessuno ci va. Se però il problema è il traffico di droga, andranno dietro. Il traffico di droga non lo risolvi con il poliziotto: la polizia dovrebbe fare ben altro. Sono cose che avvengono sotto l’occhio dello stato, con la connivenza. Ci sono politiche che non sono applicate, ma questo è un problema italiano. Il poliziotto che sta lì, non serve. Preferire che ci fosse la responsabilità dei cittadini stessi, che le strade tornassero ad essere vissute. Se fossero illuminate, se si vedesse gente che passa a mezzanotte. Quando c’è il coprifuoco è questo che mi fa più paura. Invece se vedo che una città è viva…A me paradossalmente non mi fanno paura le strade spagnole perché c’è tanta gente, ci sono gli altri a fare da testimoni. Ci sono gli altri che mi difendono più che il poliziotto. Se il poliziotto mi dice di non lasciare la bicicletta fuori dalla stazione, va bene, ma questo me lo può dire anche un cartello. Questo è senso civico”.
Protagonista di quest’intervista è una ragazza di 23 anni studentessa universitaria di origine palermitana.
Le mostro una foto della stazione di Padova .
“Adesso tutte queste biciclette e le macchine non ci sono più. Adesso c’è la polizia. Questo è un ambiente un po’ più vissuto. Adesso non lo è più. Comunque è cambiato. Non c’era questa struttura, questa parte chiusa. Adesso le biciclette le hanno tolte. La stazione di Padova è la centro delle polemiche per il fatto che spacciavano e per il fatto che non fosse una zona sicura. E’ il frutto di una
Serie di politiche che sono state adottate: queste politiche un po’ più pressanti sulla zona”.
Le mostro un’altra foto dell’ interno della stazione.
“Sembra un passaggio molto trafficato niente di che”.
Osservando la foto di un binario: “Questa mi fa pensare che c’è poca gente, perché di solito c’è molta più gente, i classici pendolari. Piuttosto tranquillo”.
Come consideri questo luogo?
“Come una stazione, ne ho viste di più belle rispetto a Padova. Un normale posto di passaggio, non è molto accogliente, ci sono pochi posti a sedere”.
Le mostro la foto raffigurante un gruppo di poliziotti nei pressi della stazione.
“Mette un po’ di angoscia forse qui è successo qualcosa: un gruppo di poliziotti e un solo uomo di colore. Tutta questa polizia. Qualcuno ha sparato”.
Che cosa ti fa sentire in angoscia?
“A me mette più angoscia vedere la camionetta della polizia, che vedere il via vai. Come vedere il militare che sta lì fermo, perché vedo che non è un luogo vissuto, è uno spazio minato. Magari all’origine c’è la paura che possa succedere qualcosa. Mettere il poliziotto lì, quando io dico ripopoliamo, riappropriamoci di questo spazio. A me piacerebbe di più vedere gente che va lì. Vedere la gente, a me, incute meno paura che vedere un poliziotto o più poliziotti. Vedere solo poliziotti sembra una città sotto il controllo... Una città è una comunità. Io penso che il cittadino
vede il poliziotto, vede la presenza dello stato e questo gli dà sicurezza magari pensa che qualcosa
non possa succedere”.
Le mostro due foto della stazione una di giorno e l’altra di notte.
Ho preso il treno sia di notte che alle 5 di mattina .E’ spopolato chiaramente, però la paura viene perché sono una donna . Però, a me, non è mai successo niente, sono un attimo più tesa, però non ho mai senso di angoscia o di paura. Magari è la persona ubriaca che fa paura, come mi è successo a Pisa. A Padova non ho mai provato paura. Se vedo qualcuno che attacca bottone lo lascio lì, se vedo un gruppo di brutti ceffi, che sta lì, mi sento più vulnerabile.
Cosa la farebbe sentire meno vulnerabile?
“E’ chiaro che se c’è il poliziotto che sta lì, è chiaro che nessuno ci va. Se però il problema è il traffico di droga, andranno dietro. Il traffico di droga non lo risolvi con il poliziotto: la polizia dovrebbe fare ben altro. Sono cose che avvengono sotto l’occhio dello stato, con la connivenza. Ci sono politiche che non sono applicate, ma questo è un problema italiano. Il poliziotto che sta lì, non serve. Preferire che ci fosse la responsabilità dei cittadini stessi, che le strade tornassero ad essere vissute. Se fossero illuminate, se si vedesse gente che passa a mezzanotte. Quando c’è il coprifuoco è questo che mi fa più paura. Invece se vedo che una città è viva…A me paradossalmente non mi fanno paura le strade spagnole perché c’è tanta gente, ci sono gli altri a fare da testimoni. Ci sono gli altri che mi difendono più che il poliziotto. Se il poliziotto mi dice di non lasciare la bicicletta fuori dalla stazione, va bene, ma questo me lo può dire anche un cartello. Questo è senso civico”.
INTERVISTA N.3
PROTAGONISTA : ragazza di 18 anni
INTERVISTATORE : Allora, questa è una foto della stazione anni anni fa.
RAGAZZA INTERVISTATA : Che era decisamente meglio rispetto ad oggi , anche perchè c'è del verde rispetto ad ora che zero .
INTERVISTATORE: Questa invece è di un binario, notturna più che altro .
RAGAZZA INTERVISTATA : è illuminato però è completamente deserto mi sembra
(0.6)
INTERVISTATORE : Te quanto frequenti la stazione di solito ?Sei di padova ??
RAGAZZA INTERVISTATA : Poco , si. La uso solo per andare a venezia con gli amici , o cose cosi , ma veramente poco; ho fatto pochi viaggi lunghi in treno .
INTERVISTATORE : Questa è piu recente ((riferito ad una foto della stazione ))
RAGAZZA INTERVISTATA : mi sembra abbastanza tranquilla non mi sembra che ci siano '' brutte'' persone.
INTERVISTATORE : Ma senti la presenza di alcune persone tipo gliextracomunitari , barboni?
RAGAZZA INTERVISTATA : Si soprattutto di inverno , o nel periodo in cui fa buio presto che appunto è pericoloso andare in queste zone cosi. Per esempio mio cugino ha avuto una brutta esperienza quando è andato a prendere il tram li, gli è stato rubato il portafoglio , e comunque anche nei giornali ho letto di varie persone che sono state rapinate . Io ad esempio dietro alla stazione , nel Borgo Magno , anche a me è stato rubato il telefono una volta.
INTERVISTATORE: Ma in pieno giorno?
RAGAZZA INTERVISTATA : alla mattina, andando a scuola , quindi ..((ride))
INTERVISTATORE : E come ti sei comportata in quel momento ?
RAGAZZA INTERVISTATA: eee io mi sono spaventata parecchio perchè mi sono state messe le mani nella tasca della giacca , ero li che stavo aspettavo di scendere nella mia fermata , mi sono spaventata , sono scesa e mi sono accorta di non avere il telefono , la gente ha cercato anche di aiutarmi ma comunque è una cosa di un secondo .
INTERVISTATORE : Secondo te rispetto al passato che cambiamenti ci sono stati ?? Per la stazione?
RAGAZZA INTERVISTATA : Io penso sia peggiorata MOLTO sia come ambiente perchè appunto avevo visto altre foto di come era prima e appunto c'era tutto il piazzale verde davanti e sia come persone che la frequentano.
INTERVISTATORE: queste invece sono delle foto attuali ; questo il primo binario , Italo e l'entrata dei bagni .
Qui c'è l'entrata ,sono stati aperti più negozi,, ci sono più luci e penso siano forse anche più controlli.
RAGAZZA INTERVISTATA: Questo pensO sia un miglioramento perchè già la presenza delle luci ti rassicura poi i controlli , perchè se tu vedi delle persone come i poliziotti comunque ti mettono più sicurezza perche sai che se dovrebbe succederti qualcosa ci sono appunto loro pronti a intervenire .
Quindi ecco penso che da questo punto di vista sia migliorata .
INTERVISTATORE : Cosa cambieresti te nella stazione o quali cambiamenti vorresti vedere nella stazione per sentirti più sicura o comunque che sia un luogo accessibile a tutti , per tutte le età ??
RAGAZZA INTERVISTATA : Beh , la sicurezza prima di tutto, quindi più controlli , magari anche diciamo i barboni che stanno li stesi che passano tutta la notte e li vedi anche al pomeriggio comunque magari anche per i tursisti può essere una cattiva impressione secondo me anche se alla fine non è colpa loro .
INTERVISTATORE : Dici anche per l'immagine cosi ..
RAGAZZA INTERVISTATA : Si esatto perchè se una persona viene in treno la prima cosa che vede è la stazione , quindi anche le persone che ci sono .
((Silenzio ))
INTERVISTATORE : (( fa vedere delle foto dell'esterno . Foto attuali))
Beh Ci sono anche oggi degli albereli volendo ((risate))
RAGAZZA INTERVISTATA: si dai un po' l'hanno migliorata .Però al passato aveva il suo fascino .
INTERVISTATORE :Alla sera ci andresti mai da sola in stazione?
RAGAZZA INTERVISTATA: No , alla sera assolutamente no , avrei veramente paura. Già ho paura di giorno , dopo quello che mi è successo di mattina , da sola , anche perchè spesso ci passo ci sono persone che ti fanno schiamazzi, cose cosi ,che non è sempre il massimo . Quindi no alla sera mai da sola .
PROTAGONISTA : ragazza di 18 anni
INTERVISTATORE : Allora, questa è una foto della stazione anni anni fa.
RAGAZZA INTERVISTATA : Che era decisamente meglio rispetto ad oggi , anche perchè c'è del verde rispetto ad ora che zero .
INTERVISTATORE: Questa invece è di un binario, notturna più che altro .
RAGAZZA INTERVISTATA : è illuminato però è completamente deserto mi sembra
(0.6)
INTERVISTATORE : Te quanto frequenti la stazione di solito ?Sei di padova ??
RAGAZZA INTERVISTATA : Poco , si. La uso solo per andare a venezia con gli amici , o cose cosi , ma veramente poco; ho fatto pochi viaggi lunghi in treno .
INTERVISTATORE : Questa è piu recente ((riferito ad una foto della stazione ))
RAGAZZA INTERVISTATA : mi sembra abbastanza tranquilla non mi sembra che ci siano '' brutte'' persone.
INTERVISTATORE : Ma senti la presenza di alcune persone tipo gliextracomunitari , barboni?
RAGAZZA INTERVISTATA : Si soprattutto di inverno , o nel periodo in cui fa buio presto che appunto è pericoloso andare in queste zone cosi. Per esempio mio cugino ha avuto una brutta esperienza quando è andato a prendere il tram li, gli è stato rubato il portafoglio , e comunque anche nei giornali ho letto di varie persone che sono state rapinate . Io ad esempio dietro alla stazione , nel Borgo Magno , anche a me è stato rubato il telefono una volta.
INTERVISTATORE: Ma in pieno giorno?
RAGAZZA INTERVISTATA : alla mattina, andando a scuola , quindi ..((ride))
INTERVISTATORE : E come ti sei comportata in quel momento ?
RAGAZZA INTERVISTATA: eee io mi sono spaventata parecchio perchè mi sono state messe le mani nella tasca della giacca , ero li che stavo aspettavo di scendere nella mia fermata , mi sono spaventata , sono scesa e mi sono accorta di non avere il telefono , la gente ha cercato anche di aiutarmi ma comunque è una cosa di un secondo .
INTERVISTATORE : Secondo te rispetto al passato che cambiamenti ci sono stati ?? Per la stazione?
RAGAZZA INTERVISTATA : Io penso sia peggiorata MOLTO sia come ambiente perchè appunto avevo visto altre foto di come era prima e appunto c'era tutto il piazzale verde davanti e sia come persone che la frequentano.
INTERVISTATORE: queste invece sono delle foto attuali ; questo il primo binario , Italo e l'entrata dei bagni .
Qui c'è l'entrata ,sono stati aperti più negozi,, ci sono più luci e penso siano forse anche più controlli.
RAGAZZA INTERVISTATA: Questo pensO sia un miglioramento perchè già la presenza delle luci ti rassicura poi i controlli , perchè se tu vedi delle persone come i poliziotti comunque ti mettono più sicurezza perche sai che se dovrebbe succederti qualcosa ci sono appunto loro pronti a intervenire .
Quindi ecco penso che da questo punto di vista sia migliorata .
INTERVISTATORE : Cosa cambieresti te nella stazione o quali cambiamenti vorresti vedere nella stazione per sentirti più sicura o comunque che sia un luogo accessibile a tutti , per tutte le età ??
RAGAZZA INTERVISTATA : Beh , la sicurezza prima di tutto, quindi più controlli , magari anche diciamo i barboni che stanno li stesi che passano tutta la notte e li vedi anche al pomeriggio comunque magari anche per i tursisti può essere una cattiva impressione secondo me anche se alla fine non è colpa loro .
INTERVISTATORE : Dici anche per l'immagine cosi ..
RAGAZZA INTERVISTATA : Si esatto perchè se una persona viene in treno la prima cosa che vede è la stazione , quindi anche le persone che ci sono .
((Silenzio ))
INTERVISTATORE : (( fa vedere delle foto dell'esterno . Foto attuali))
Beh Ci sono anche oggi degli albereli volendo ((risate))
RAGAZZA INTERVISTATA: si dai un po' l'hanno migliorata .Però al passato aveva il suo fascino .
INTERVISTATORE :Alla sera ci andresti mai da sola in stazione?
RAGAZZA INTERVISTATA: No , alla sera assolutamente no , avrei veramente paura. Già ho paura di giorno , dopo quello che mi è successo di mattina , da sola , anche perchè spesso ci passo ci sono persone che ti fanno schiamazzi, cose cosi ,che non è sempre il massimo . Quindi no alla sera mai da sola .
INTERVISTA N.4
PROTAGONISTA : ragazza diciottenne frequentante stazione di Padova
vabbè adesso c'è anche più criminalità e quindi,na volta era un po più sicuro,adesso è più facile trovare in stazione persone che vanno li anche per dormire perchè non hanno una abitazione o cose del genere e quindi ovvio che si è un pò prudenti nel frequentare la stazione anche un pò in generale
Cerco di darmela a gambe, beh intanto capire cosa è successo magari, mi incuriosisce, qui potrebbe anche essere stato aggredito il nero
Che ricordi.. eh qua si sono stata fermata dai carabinieri qua fuori, appena sono uscita fuori da li perchè volevano sapere cosa facevo a Padova, e io gli ha detto che dovevo comprare delle cose in un negozio che c'è li vicino . perchè avevo le treccine in testa no, e secondo me avranno pensato..i soliti pregiudizi
Fuori è molto più bello come era una volta, come è fatto..
Come c'è il giorno c'è la notte ma qui non da sola, con qualcuno..perchè comunque di mio sono una persona un pò paurosa e non ho molto coraggio e quindi di notte se devo proprio andarci da sola lo eviterei perchè comunque non solo perchè è la stazione di Padova ma anche per andare da qualche altra parte in più dato le situazioni che si sentono tutti i giorni ..
Bella ..era molto diversa, da quello che si vede in confronto da come è oggi sembra molto più tranquilla come si dice..più sicura!
Questa è una cosa molto irritante che per andare al bagno bisogna pagare per cui la trovo un pò una stupidaggine quella di dover pagare per usufruire dei servizi pubblici..le interminabili file per fare il biglietto, non c'è tempo e poi ti danno la mulya e si lamentano che non hai il biglietto..file interminabili
PROTAGONISTA : ragazza diciottenne frequentante stazione di Padova
vabbè adesso c'è anche più criminalità e quindi,na volta era un po più sicuro,adesso è più facile trovare in stazione persone che vanno li anche per dormire perchè non hanno una abitazione o cose del genere e quindi ovvio che si è un pò prudenti nel frequentare la stazione anche un pò in generale
Cerco di darmela a gambe, beh intanto capire cosa è successo magari, mi incuriosisce, qui potrebbe anche essere stato aggredito il nero
Che ricordi.. eh qua si sono stata fermata dai carabinieri qua fuori, appena sono uscita fuori da li perchè volevano sapere cosa facevo a Padova, e io gli ha detto che dovevo comprare delle cose in un negozio che c'è li vicino . perchè avevo le treccine in testa no, e secondo me avranno pensato..i soliti pregiudizi
Fuori è molto più bello come era una volta, come è fatto..
Come c'è il giorno c'è la notte ma qui non da sola, con qualcuno..perchè comunque di mio sono una persona un pò paurosa e non ho molto coraggio e quindi di notte se devo proprio andarci da sola lo eviterei perchè comunque non solo perchè è la stazione di Padova ma anche per andare da qualche altra parte in più dato le situazioni che si sentono tutti i giorni ..
Bella ..era molto diversa, da quello che si vede in confronto da come è oggi sembra molto più tranquilla come si dice..più sicura!
Questa è una cosa molto irritante che per andare al bagno bisogna pagare per cui la trovo un pò una stupidaggine quella di dover pagare per usufruire dei servizi pubblici..le interminabili file per fare il biglietto, non c'è tempo e poi ti danno la mulya e si lamentano che non hai il biglietto..file interminabili
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